Premiata Ditta Sorelle Ficcadenti, Andrea Vitali

Bellano 1915. In una sera di fine novembre una fedele parrocchiana, la Stampina, si presenta in canonica: ha urgente bisogno di parlare con il prevosto. Suo figlio Geremia, docile ragazzone che in trentadue anni non ha mai dato un problema, sembra aver perso la testa.  Dice di aver conosciuto una donna e se non potrà sposarla si butterà nel lago. La prima preoccupazione del prevosto è evitare il drammatico gesto. Cambierà idea quando scoprirà che l’oggetto del desiderio di Geremia è Giovenca Ficcadenti, di cui niente si sa eccetto che è bellissima e che insieme alla sorella Zemia sta per inaugurare una merceria. In una piccola comunità come quella di Bellano ciò è sufficiente a suscitare un putiferio di chiacchiere e sospetti.
Innanzitutto la disarmante bellezza di Giovenca è tanto appariscente quanto la bruttezza della sorella Zemia. Sospetto è anche il cartello che annuncia l’imminente apertura:

“LA PREMIATA DITTA SORELLE FICCADENTI
E’ LIETA
DI ANNUNCIARE
LA SUA PROSSIMA APERTURA
IL GIORNO MERCOLEDI’ I° DICEMBRE
MERCI DI PRIMA QUALITA’ A PREZZI IMBATTIBILI
VI ATTENDONO.”
Come si può sostenere di avere merci di prima qualità se ancora non si ha aperto? E poi perché la loro ditta può dirsi “premiata”? Da chi? Scoppiano così le invidie delle altre due mercerie del paese, quella del signor Galli e, l’altra, del signor Tocchetti. A un giorno dall’apertura, sospetto è anche il fatto che Giovenca debba già fare rifornimento di merci. Quali traffici nascondono i viaggi che la Giovenca compie ogni giovedì? Soprattutto, come si può impedire al Geremia di finire vittima di qualche inganno? Perché è a un inganno che si pensa quando si scopre che le Ficcadenti (entrambe) mostrano interessi per Geremia. Indagare sulle sorelle sarà compito del prevosto. Facile dirlo. non così facile muoversi con discrezione quando si è il prevosto di un paese. Perché un paese non è altro che un groviglio di storie, un’orchestra di uomini e donne che raccontando la vita (spesso altrui) reinventano senza sosta, arricchendo di nuovi particolari la storia. Vitali dà voce a questo vociferare di paese, una sinfonia di furbizie e segreti, invidie e pettegolezzi. Mostra una faccia sempre diversa della verità e un attimo dopo la nasconde ad arte. Un romanzo che è come le chiacchiere di paese: quando inizia non si può fermare.

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