Dopo lunga e penosa malattia, Andrea Vitali

Sono le tre di notte del 4 novembre. Il dottor Carlo Lonati viene chiamato d’urgenza, sotto una pioggia micronizzata attraversa i cinquecento metri che lo separano dalla casa del notaio Luciano Galimberti, suo antico compagno di bagordi. Quando arriva può solo constatarne la morte per infarto. Ma c’è qualcosa che non lo convince. E nelle ore successive arrivano altri indizi, e i sospetti crescono. Il dottor Lonati non può fare a meno di indagare: vuole a tutti i costi sapere la verità sulla morte del suo vecchio amico. Per farlo, dovrà però conquistare la fiducia della moglie e della figlia di Lonati. E scoprire che la verità si trova forse sull’altra sponda del Lago di Como.

Un giallo ben scritto, leggero e soprattutto veloce da leggere, visto il centinaio di pagine che formano il romanzo. Il tutto è strutturato con capitoli corti che, assieme all’ambientazione, un piccolo paesino vicino al lago circondato dalla nebbia, creano la tensione e la suspance giusta nel lettore.
Non è un classico giallo, infatti non troviamo un detective o la polizia che indaga, perché in realtà il tutto nasce da qualche sospetto del nostro protagonista riguardo la morte dell’amico.
La storia si articola lungo tutta una settimana, dove all’inizio assistiamo alla vita di tutti i giorni del dottore, con i suoi problemi di salute, sino poi ad arrivare all’indagine che lo porterà a scoprire la verità.
È nel complesso una storia che tiene alta l’attenzione, peccato però che si arrivi ad un finale aperto e sospeso che forse lascia una libera interpretazione al lettore.

VOTO: 6,5

 

 

 

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