A sud di nessun nord, Charles Bukowski

Le pagine di questo libro sono ampiamente popolate di barboni, alcolisti, prostitute, scrittori, pugili, corse di cavalli e come sempre il narratore è Hank e il protagonista assoluto è l’alcool, che in questi racconti è particolarmente presente. Qui è descritta l’America
dei poveri e dei miseri.

Diversamente da altri libri qui non sono presenti eccessive scurrilità ma lo stile è inconfondibilmente quello tipico dell’autore. Alcuni racconti si presentano ricchi di riflessioni sulla vita, dove si può cogliere anche qualche sorta di morale, altri invece risultano pesanti, quasi deliranti e pieni di vaneggi vari, che non hanno una fine precisa e si arriva a chiedersi quale sia stato il senso del racconto. Tutto sommato non è sicuramente un libro da buttare, anzi, può essere un’ottima occasione di farsi un’idea di tutte le sfaccettature di Bukowski, di tutte le differenti impressioni che riusciva ad esprimere.

VOTO:  7
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A sud di nessun nord

“La gente è fortunata. Le piace tutto: coni gelati, concerti rock, cantare, ballare, odio, amore, masturbazione, panini col wurstel, balli folk, Gesù Cristo, i pattini a rotelle, lo spiritualismo, il capitalismo, il comunismo, la circoncisione, i fumetti, Bob Hope, lo sci, la pesca, l’omicidio, il bowling, i dibattiti. Tutto. Non hanno molto, perché non si aspettano molto. Ma sono una grande banda.”

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