La mia banda suona il (punk)rock, Manuel Graziani

Un qualunque sabato sera in una qualunque provincia italiana. Un tipo è piantato al bancone di un pub e sta iniziando a stonarsi di birra in attesa che i suoi amici si facciano vivi. Ma proprio in quegli istanti appare una visione inaspettata. Quando si è annebbiati dall’alcol non si colgono i particolari, le sfumature. La nottata prende una piega tutta sua, trascinata dal ritmo legnoso del punk. C’è un po’ di sesso, un po’ di droga, poi ci sono gli amici. Quelli che riescono sempre a far finta che non sia successo niente.
Attirato dal titolo e dalla recensione ho deciso di acquistare questo racconto mascherato da romanzo perché pensavo raccontasse di un gruppo di amici immersi totalmente nel mondo del punk. In realtà la storia racconta di un tipico sabato sera tra amici che a chiunque di noi è probabilmente capitato (a parte alcuni episodi riguardanti il protagonista) o comunque capiterà: un paio di birre, qualche cocktail, alcuni eccessi, nuove conoscenze di ragazzi o ragazze e alcune volte addirittura il tipico “innamoramento lampo”. Il “libro” scorre velocemente soprattutto per le 61 pagine che lo compongono e non basta nominare la parola Punk o il titolo di qualche canzone per parlare di una storia Punk.


VOTO: 4



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