Le avventure d’Alice nel paese delle meraviglie, Lewis Carroll

Più o meno tutti conosciamo la storia di Alice attraverso il film di animazione Disney. Quello che non tutti sappiamo è che la storia di Alice è talmente pazza e stravagante che Walt Disney la copiò così come era (non poteva mica aggiungere qualcosa di più pazzo e stravagante se non le canzoni). La storia inizia sempre con Alice che si annoia mentre la sorella legge un noiosissimo (secondo Alice) libro senza figure quando a un certo punto vede passare un coniglio bianco
col panciotto e l’orologio. Ovviamente lo insegue per vedere dove stesse andando. Cade dunque nella tana del coniglio, si ritrova a cercare di ingrandirsi e rimpicciolirsi più volte per cercare di entrare in un bellissimo giardino, rischia di annegare in uno stagno di lacrime, partecipa alla corsa arruffata, viene scambiata per la domestica del coniglio, si ingrandisce e rimpicciolisce di nuovo, incontra un bruco turchino, viene scambiata per un serpente, si trova a casa di una Duchessa a cullare un porcello, conosce un Ghignagatto, prende un the con un cappellaio e una lepre marzolina (un the di matti), partecipa a una partita di croquet molto particolare, conosce una falsa-testuggine e un grifone e partecipa a un processo. Tutto questo con un ritmo estremamente incalzante e uno spiccato non-sense. Ci fa tornare bambini, quando tutto ciò che ci circonda ci riempie di stupore e meraviglia.
Io ho letto la primissima traduzione italiana, del 1872, e mi è piaciuta da morire. Ovviamente consigliatissimo.

Voto: 8

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