L’inverno della paura, Dan Simmons

Dopo quarant’anni torniamo ad Elm Haven, insieme a Dale Stewart. E’ diventato uno scrittore e un professore di Letteratura, e, dopo un tentativo di suicidio e la distruzione della sua vita privata nonché della sua carriera, decide di tornare nel paese della sua infanzia. Un susseguirsi di eventi inquietanti farà sì che
dolori e pazzia si uniscano per formare insieme un enorme incubo.
Sequel de L’estate della paura, L’inverno della paura ha subito una serie di trasformazioni geniali. L’alternarsi di presente e passato in numerosi flashback rende l’intero racconto un climax di inquietudine e follia, che accompagna il lettore dall’inizio fino all’ultima parola del libro, con la speciale presenza di un insolito narratore onnisciente. Inoltre se ne L’estate della paura il linguaggio era perfettamente adatto ad un ambiente formale e vissuto da ragazzi di dodici anni, qui si percepisce fortemente il cambiamento di linguaggio assolutamente appropriato per un contesto che riguarda uno scrittore e professore di Letteratura. Nel complesso è un buonissimo libro, che tiene il lettore concentrato.

                                                         VOTO : 8.5

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