Loop, Koji Suzuki

Una nuova forma di cancro, probabilmente contagiosa perché causata da un virus misterioso, inizia a diffondersi e a mietere vittime in Giappone. Kaoru, studente di medicina, è direttamente coinvolto nell’epidemia: suo padre viene contagiato ed è quindi condannato a morte, anche perché già molti suoi colleghi sono deceduti a causa del virus. Ma come mai i più esposti al virus sembrano essere i tecnici che lavoravano a “Loop”, il progetto nippo-americano di realtà virtuale, cui anche suo padre aveva partecipato? Per trovare una spiegazione, Kaoru si reca in Arizona per incontrare uno dei creatori del progetto, che lo farà entrare nell’universo di Loop, un mondo dove imperversa lo spirito di Sadako.

Dopo Ring e Spiral, con Loop si conclude la trilogia di Koji Suzuki.
Loop perde ogni traccia di horror e suspance che hanno caraterizzato i primi due libri, infatti ritroviamo una storia che ha cambiato completamente genere, diventando una storia di fantascienza e fantagenetica. La prima parte risulta pesante e faticosa da terminare perché l’autore riempie le pagine di terminologie mediche, scientifiche, chimiche e anatomiche che trasformano il tutto in una sorta di labirinto dove il lettore che non si intende di questi campi si perde e viene assalito dallo sconforto e dalla noia.
Loop pare totalmente slegato dai primi due, se non per alcune parti in cui vengono nominati episodi e per un piccolo riassunto dei libri precedenti. Nel finale il racconto sembra riprendersi, ma non abbastanza per farci apprezzare appieno il libro. Insomma, un finale alquanto deludente per una trilogia iniziata alla grande.

VOTO: 5.5

 

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