Il muro, Jean-Paul Sartre

In soli cinque racconti Sartre mette completamente a nudo la vita e tutto ciò che ne fa parte. Questo libro si dedica alla follia, all’amore, alla morte, all’impotenza e alla perversione e intorno a questi temi girano le vite e i racconti dei nostri protagonisti.

Ne Il muro ci troviamo prevalentemente in una stanza, dove quattro antifascisti sono in attesa di sapere la loro condanna. Per una notte ci ritroviamo insieme a loro, in balia dei loro sentimenti contrastanti, delle loro colpe e dei loro ricordi. Il muro del titolo richama il muro dove i condannati a morte venivano fucilati, dove i plotoni d’esecuzione mettevano fine alle vite dei prigionieri durante la guerra civile spagnola, periodo nel quale è ambientato il racconto.

Ne La camera ci sono Eva, suo marito Pietro e il signore e la signora Darbédat, genitori di Eva. Le giornate del signor Darbédat sono fatte per accudire la moglie e per lamentarsi di suo genero Pietro, che ormai viene definito folle. Il padre di Eva vuole che Pietro venga ricoverato in un’apposita struttura ma Eva resiste, perché da un lato non riuscirebbe a separarsi dal marito, dall’altra un po’ vorrebbe essere come lui per poterlo capire e vivere felici insieme.

Erostrato racconta invece di un uomo, un misantropo che vuole rimanere nella storia: vuole commettere sei omicidi e poi suicidarsi. Insieme alla sua pistola si sente potente ma non tutto va come stabilito nei suoi piani.

In Intimità conosciamo Lulù, una frigida donna combattuta per non saper scegliere tra due uomini e in preda alle sue fantasie. Lulù è indecisa tra il marito, un impotente e puro, e Piero, un uomo molto, troppo virile per i suoi gusti, e controllato ancora da sua madre.

L’infanzia di un capo ci racconta appunto l’infanzia del piccolo Lucien Fleurier, figlio di un capo di un’industria. Lucien finirà per interessarsi alla psicanalisi per comprendere meglio ciò che non va in lui, poi passerà ad avere un’esperienza omosessuale e per finire a far parte di un gruppo di giovani fascisti.

In questi cinque racconti troviamo tutto quello che veniva e forse a volte viene ancora criticato dalla società. È una delle opere più significative di Sartre ed è stato pubblicato per la prima volta in Francia nel 1939. In Italia è uscito per la prima volta nel 1947, quando venne immediatamente denunciato per oltraggio al pudore e sequestrato. Uno degli autori che ha criticato la Chiesa, la borghesia, i critici e tutti quanti in Italia abbiano disapprovato Il muro è stato Alberto Moravia, senza però mai entrare nel merito del libro. Insomma questo libro dopo essere stato ampiamente disapprovato e censurato per pedofilia, per oltraggio al pudore, per essere troppo di sinistra, è comunque e per fortuna sopravvissuto alle numerose critiche e ora tutti possono leggerlo e rifletterci sopra.

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