Olga di carta, Elisabetta Gnone

Olga Papel è un ragazzina incredibile, sa raccontare storie straordinarie dove i tassi parlano, gli orsi fanno i sarti e i conigli fanno i barcaioli. A Balicò, dove vive Olga, qualcuno a quelle storie ci crede, qualcuno no, ma tutti ne sono affascinati. Un giorno Olga inizia una storia lunghissima, la storia di una bambina fatta di carta che si chiama proprio come lei, una bambina che vuole intraprendere un lungo viaggio per trovare la maga Ausolia e chiederle di trasformarla in una bambina normale.

Non so perché, i libri per ragazzi mi fanno impazzire, sono fantastici e hanno il potere di rapirmi come pochi altri libri hanno fatto. E infatti è successo così, anche se questa volta è stato leggermente diverso dal solito: improvvisamente, appena superata la metà del racconto, ho smesso di leggere, non per il poco tempo come credevo, perché temevo letteralmente di finirlo troppo in fretta. Adesso che l’ho finito è di nuovo il vuoto, Olga non mi racconterà più la storia della bambina di carta e non saprò più che fine hanno fatto il signor tasso, o il venditore di tracce, o Ik. Sono amareggiata, ma molto piena, farcita di insegnamenti che solo un piccolo libro per ragazzi può lasciarti, di insegnamenti che forse servirebbero più agli adulti. Questo è senz’altro un libro straordinario, mi viene in mente solo questa parola per descriverlo, e lo consiglio a chiunque, ai grandi e ai piccoli, a chi sogna qualcosa di meglio e a chi invece ha capito che il meglio è proprio quello che siamo già.

VOTO: 10

 

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