Pigmeo, Chuck Palahniuk

Pigmeo è un’adolescente proveniente da un paese totalitario. Si ritrova negli Stati Uniti per uno scambio studenti, in una classica, felice e cristiana famiglia americana. Ma Pigmeo è in realtà un terrorista che vuole utilizzare il Concorso Nazionale di Scienze per arrivare a Washington e attuare il piano che
dovrà causare la morte di moltissime persone.
Pigmeo è uscito nel 2009 ed è geniale. Come al solito Palahniuk ci stupisce con un lavoro straordinario che è stato probabilmente frutto di un duro lavoro. L’ingegno sta tutto nel fatto che è scritto in prima persona in un modo assurdo: Pigmeo parla in una lingua tutta sua, in un inglese senza regole grammaticali. Si inizierà a leggere il racconto con scioltezza quando il lettore capirà il protagonista, quando entrerà nella sua testa e si ritroverà nei panni di un ragazzo straniero, in un paese tanto odiato, che non conosce pienamente la lingua e non riesce ad interagire in modo adeguato con le persone con cui viene a contatto. L’intero racconto è una satira riguardante il sistema capitalista, il razzismo, gli Stati Uniti e i regimi totalitari, e, inoltre, tutto è condito con citazioni di personaggi celebri della storia mondiale, da Bakunin, a Mao, a Hitler, a Che Guevara.  Per di più non mancano sicuramente i tipici e spiazzanti colpi di scena che rendono il racconto ancora più esilarante. Sicuramente i complimenti non vanno solo all’autore ma anche al traduttore italiano.
Metto anche la copertina originale del libro, che merita di essere vista proprio perché è sicuramente più azzeccata di quella italiana.
VOTO: 8.5
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Pigmeo

“Costretto di risolve disputa utilizzando tradizionale rituale con lancio di  unità monetaria verso soffitto, permette a moneta di decide: testa o croce. In nazione capitalista, tutto deciso attraverso denaro.”

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