Revival, Stephen King

Anni 60. Jamie ha solo 6 anni quando incontra per la prima volta Charles Jacobs, il nuovo reverendo della città, arrivato assieme alla moglie e al figlio. Tutti gli abitanti stravedono per  Jacobs soprattutto Jamie, dopo che ha salvato la vita al fratello con una delle sue invenzioni elettriche. Sino a quando una terribile tragedia colpisce il reverendo, da quel momento inizierà a maledire Dio e la religione. Gli abitanti scioccati decidono di allontanarlo dalla città. Anni dopo Jamie è
diventato un chitarrista girando vari gruppi e tutto il paese. Arrivato ad una fiera incontrerà per la seconda volta il reverendo Jacobs e questo incontro cambierà nuovamente le loro vite. Dopo “Mr. Mercedes”, King ci delizia con Revival, scritto in prima persona dal punto di vista di Jamie, come se ci stesse raccontando la sua vita in una sorta di autobiografia. Le due cose che danno forza al libro sono: la complessa psicologia dei due personaggi principali e le molteplici citazioni sulla musica, tanto cara a King. Tuttavia l’ultimo punto è stato criticato da alcuni che lo hanno definito un difetto che rende il libro noioso, trovandomi in disaccordo poiché la trovo una scelta abbastanza attinente al racconto. Le atmosfere ricordano molto quelle di “Joyland” e Jamie ha parecchie analogie con Danny in “Doctor Sleep” per i loro problemi legati ad alcol e droga e per il fatto che girano il paese come se fossero dei nomadi. Per concludere Revival è un romanzo che vi “elettrizzerà” in tutti i sensi.

VOTO: 8

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