Speciale: Creepypasta

Dopo un “blocco del blogger” durato un po’ di tempo, siamo tornati con uno speciale e questa volta parleremo di Creepypasta. Ma cos’è una Creepypasta?
Si tratta semplicemente di storie, prevalentemente horror e con autore anonimo, dove vengono raccontate leggende, anche se molte di esse sono state addirittura inventate.
In questo speciale vi riporteremo le Creepypasta che ci sono rimaste più impresse, ringraziando tantissimo il sito http://it.creepypasta.wikia.com/wiki/Categoria:Creepypasta e i suoi amministratori per il lavoro che svolgono e per le loro storie che mettono i brividi.

Li guarderei in eterno

Erano i suoi occhi ad avermi colpito. Non credevo nell’amore, ma la prima volta che guardai i suoi splendidi occhi verdi, capii che era quella giusta.Amavo specchiarmi nei suoi occhi, poter scrutare nel fondo della sua anima e sapere che ne facevo parte anche io. È un po’ stupido, ma una volta le dedicai pure splendide parole. Non ricordo bene cosa dissi, forse una roba tipo: “C’è così tanta vita in quei tuoi occhi, e così tanto amore”.Dio, amavo il modo in cui la luce danzasse assieme a loro. Non potevo far altro che fissarmi sui suoi occhi, sperando di poterlo fare in eterno. Ora, se solo riuscissi a trovare una scatolina che sia bella almeno la metà dei suoi occhi, potrei finalmente smettere di portarmeli in giro dentro la tasca.

Kouchisake-Onna

Kouchisake-Onna è una donna con la bocca squarciata da orecchio a orecchio, ha l’abitudine di nascondersi il viso dietro una mascherina. Si dice che se di notte si cammina per le strade del Giappone, ci si può imbattere nella Kouchisake-Onna.
Kouchisake-Onna chiede a chiunque incontra:
-Sono bella?
Se la persona risponde di No viene uccisa con le forbici che Kouchisake porta sempre con se. Invece se si risponde Si, la donna si toglierà la mascherina mostrando il suo volto sfigurato, chiedendo un’altra volta:
-Sono bella?
Se si risponde di No si viene direttamente uccisi, invece se si risponde di Si, si subisce la sua stessa mutilazione. Kouchisake vi taglierà la bocca da orecchio a orecchio.




La voce di Mamma


Una giovane ragazza sta giocando nella sua camera quando sente sua madre chiamarla dalla cucina, quindi corre di sotto per incontrarla.
Mentre sta correndo attraverso il corridoio, la porta del sottoscala si apre, e una mano la afferra e la tira dentro. È sua madre.
Sussurra alla figlia, “Non andare in cucina.
Ho sentito anche io.”

Targhette

Una notte, vi era un chirurgo che aveva portato avanti il suo lavoro fino a notte tarda. Aveva appena finito un’operazione ed era ormai sulla strada per raggiungere il seminterrato. Decise di prendere l’ascensore, e dentro di esso c’era solo una ragazza. Cominciò a parlare con quest’ultima mentre l’ascensore continuava la sua discesa. Le porte dell’ascensore si aprirono durante il tragitto, un’altra ragazza fece per entrare ma il dottore subito premette il tasto di chiusura e poi rapidamente quello del piano più alto. Sorpresa, la ragazza all’interno dell’ascensore rimproverò il chirurgo per essere stato così violento e chiese il motivo del suo comportamento.
Il medico rispose, “Quella era la donna che avevo appena operato. È morta durante l’operazione. Non hai visto la targhetta rossa che indossava al polso?”
La ragazza sorrise, alzò il braccio, e disse “una targhetta come questa?”

 
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Hai mai visto uno di quei video dove ti viene chiesto di osservare bene oppure di fissare una determinata cosa durante la sequenza? Poi, alla fine, qualcosa di urlante ed invadente ricopre lo schermo spaventandoti a morte. È inquietante come questa cosa accada spesso, come è inquietante il fatto che, mentre stai leggendo, io sia appena passato dall’ingresso dentro la tua stanza.





Campeggio

 Pochi mesi fa, una mia amica appassionata di fotografia decise di passare un giorno ed una notte da sola nella foresta fuori dalla nostra città. Voleva scattare delle foto alla natura, per infilare scatti genuini nel suo Portfolio. Non aveva paura di rimanere sola, poiché già più volte aveva fatto campeggio per conto suo. Montò una tenda in un piccolo spazio brullo tra gli alberi, spendendo poi il giorno facendo fotografie. Riuscì a riempire quattro rullini in quel singolo giorno, ma una volta sviluppate le foto, quattro di queste la inquietarono non poco.Quelle quattro foto erano state scattate all’interno della tenda e mostravano lei, addormentata, nel buio della notte.

Chi è interessato può acquistare il libro

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