The Ring, Koji Suzuki

Quattro ragazzi muoiono nello stesso giorno, improvvisamente, stroncati da un infarto. Un avvenimento forse non particolarmente strano in una grande città come Tokyo. Ma lo zio di una delle vittime è Asakawa, un giornalista che, di cose strane, in quelle morti, ne vede parecchie. Anzitutto i quattro ragazzi si conoscevano, anzi avevano addirittura trascorso insieme un breve periodo di vacanza. Inoltre sono tutti morti con un’espressione di terrore stampata per sempre sul viso. Asakawa comincia a indagare e scopre quasi per caso che, una settimana prima di morire, i quattro avevano guardato un’inquietante videocassetta su cui è incisa una serie d’immagini misteriose.

The Ring in generale è molto conosciuto per il film uscito negli Stati Uniti nel 2002 In realtà quel film è solo un remake del film giapponese del 1998, tratto a sua volta dal libro The ring, un vero e proprio cult in Giappone.
Per quanto riguarda esclusivamente il libro, inizialmente sembra un poliziesco, infatti ci vengono raccontate le indagini del giornalista che cerca di svelare cosa c’è dietro quattro misteriose morti. Soltanto con la scoperta della fantomatica videocassetta la storia si trasforma in un vero horror. Pagina dopo pagina l’angoscia riempie tutta la storia, la paura è palpabile, addirittura si ha l’impressione di poter vedere la cassetta nel momento in cui i suoi contenuti vengono descritti. Ovviamente, arrivati alla fine, si sente il bisogno di leggere i seguiti (“Spiral” e “Loop”) per sapere come la storia va a finire. Questo libro è sicuramente un degno rappresentate del genere horror giapponese, visto che, a mio avviso, il Giappone è il migliore in questo genere.

VOTO: 8

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