Il traghettatore, William P. Blatty

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Joan Freeboard è uno dei migliori agenti immobiliari di New York. Le capita tra le mani un affare che potrebbe farle guadagnare un sacco di soldi: la vendita di Elsewhere, una villa degli anni Trenta situata su un’isola nel fiume Hudson. Ma ad ostacolarla ci pensano le storie che hanno la casa come protagonista, si dice infatti che Elsewhere sia infestata. Quindi per sfatare queste leggende Joan invita, per un breve soggiorno nella villa, un esperto di fenomeni paranormali, una sensitiva e un amico scrittore che dovrà scrivere un articolo su questa esperienza. Ma appena mettono piede dentro la villa, una serie di strani fatti mettono in allarme il gruppo. Tra rumori e voci tra le pareti, schianti improvvisi, l’impossibilità di comunicare con l’esterno, strane presenze che si aggirano tra i corridoi e soprattutto la scomparsa del profilo di Manhattan sull’altra sponda del fiume, la villa inizia a rivelare il suo passato e il terrore poco a poco si impadronisce dei suoi ospiti.

William Peter Blatty è noto grazie al suo romanzo più famoso, “L’Esorcista”, conosciuto ormai in tutto il mondo. D’altra parte questo libro rappresenta però un’arma a doppio taglio perché è diventato talmente famoso che i lettori si aspettano lo stesso livello di narrazione e di adrenalina da ogni suo libro. Ne “Il Traghettatore” infatti il lettore si aspetta fin dall’inizio una storia di fantasmi, e invece bisogna aspettare solo la seconda parte della storia, visto che nella prima regnano scambi di racconti tra i personaggi e soprattutto i discorsi sopra le righe tra la protagonista e il suo amico scrittore. Quando finalmente si arriva alla seconda parte il romanzo diventa più interessante, ci verranno svelati i misteri della casa e inizieranno a manifestarsi le presenze che infestano Elsewhere.

VOTO: 7

 

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