Vincent

Vincent è proprio lui, Vincent Van Gogh, che decide di lasciare Parigi per trasferirsi ad Arles, dove vuole dedicarsi alla sua arte e riuscire a creare un rifugio per artisti. Nonostante il suo così desiderato sogno i suoi disturbi mentali si metteranno tra lui e i suoi dipinti, ma avrà sempre il supporto del suo amato fratello Theo.

Questa graphic novel è stata pubblicata in Italia nel 2014, dopo che l’autrice olandese Barbara Stok è stata contattata direttamente dal Van Gogh Museum di Amsterdam per creare appunto una storia a fumetti sull’artista. L’autrice ha deciso di illustrare una parte importante della vita di Van Gogh, dal 1888, quando si è trasferito ad Arles, fino alla sua morte. Durante questo periodo Vincent ha vissuto tra le preoccupazioni di dover rendere soldi al fratello Theo, che lo manteneva a distanza, la felicità di aver trovato un posto perfetto per i suoi dipinti e dove poter finalmente riunire tutti i suoi amici artisti, e la malattia, che lo portò prima a tagliarsi un pezzetto d’orecchio e poi ad essere ricoverato a Saint-Rémy-de-Provence in un ospedale psichiatrico. Tutto ciò è contornato (ma in realtà è una parte importantissima del fumetto e della vita stessa di Van Gogh) da alcune lettere che Vincent e Theo si scambiavano; l’autrice ha deciso di riunire le frasi più importanti e più significative, dandogli anche un tono più moderno, per dare al lettore una conoscenza più approfondita della personalità di Vincent, che non era sicuramente solo un povero artista malato.
Ciò che però mi ha colpito di più sono i disegni, semplicissimi, molto elementari, ma significativi. Quando ci sono dei flashback le vignette hanno il contorno tremolante, quando Vincent si agita a diventare tremolanti sono i balloons, quando Vincent ha le crisi tutto è contornato da puntini e piccole spirali e prevale il colore viola. Inoltre sono presenti come sfondi anche alcuni dei suoi quadri più famosi, come Notte stellata, Il seminatore o I girasoli. 

Consiglio perciò questa piccola graphic novel a chi conosce già l’artista, per conoscerlo meglio anche da altri punti di vista e anche a chi invece non lo conosce, perché è sempre il momento giusto per conoscere nuova arte.

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