Jack all’inferno, John Leake

Nel 1991 gli investigatori della polizia di Los Angeles trovano i corpi di tre donne strangolate con i loro reggiseni. Sempre in quel periodo, a Vienna, gli investigatori brancolano quasi nel buio alla ricerca di indizi per gli omicidi di alcune donne uccise e trovate nei boschi vicino a Vienna. Mentre a Los Angeles si aspetta che l’assassino colpisca ancora, a Vienna si fa il nome di Jack Unterweger. Jack è un ometto piccolo ma di grande carisma, una figura stravagante, idolo degli intellettuali austriaci. È stato condannato all’ergastolo nel 1974 per aver ucciso Margaret Schäfer, una ragazza tedesca strangolata col suo reggiseno. Durante il carcere Jack iniziò a scrivere poesie, libri e pièce teatrali e tutta l’élite letteraria austriaca si movimentò per farlo uscire di prigione. Nel 1990 gli viene quindi concessa la grazia e iniziò a partecipare a programmi televisivi e a letture dei suoi libri per tutta l’Austria. La polizia viennese scoprì che nel primo anno di scarcerazione uccise alcune prostitute e lo mise sotto controllo per diverso tempo, alla ricerca di prove sufficienti per arrestarlo, ma Unterweger riuscì a fuggire negli Stati Uniti. Una volta scoperto il rifugio di Unterweger a Miami, venne arrestato dall’FBI e riportato in Austria, in attesa del processo. Ritenuto colpevole di 9 omicidi su 11, Jack Unterweger, “Il prigioniero poeta”, si suicidò il 29 giugno 1994, il giorno stesso della sentenza. Jack Unterweger è in realtà considerato innocente poiché la legge austriaca definisce innocente chiunque muoia prima della sentenza di appello.

“Il suo omicidio migliore”: così Michael Graff, portavoce del neoeletto ministro della Giustizia, definì il suicidio di Jack sulla rete nazionale.

Jack all’inferno ci racconta la vita di Unterweger dai giornali, dalle interviste, dai suoi libri e soprattutto dal punto di vista delle donne che ha avuto, dell’amica Margit e degli ispettori di polizia. Riusciamo a scoprire la personalità narcisista e antisociale di Jack dai numerosi aneddoti contenuti nei suoi libri (poi smentiti), dagli interrogatori, dai racconti e deposizioni delle sue donne. Insomma Unterweger era l’uomo con due facce, un volto da bambino innocente e uno da sadico assassino.

VOTO: 8/10

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